Il governo colombiano conferma che “Iván Márquez” è ancora vivo in un ospedale di Caracas.


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Archivio – Il Ministro della Difesa Diego Molano e il Presidente colombiano Iván Duque. – CHEPA BELTRAN / ZUMA PRESS / CONTACTOPHOTO

Il ministro della Difesa colombiano, Diego Molano, ha confermato mercoledì che il leader del Secondo Fronte Marquetalia delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), “Iván Márquez”, è ancora vivo in un ospedale di Caracas, nella capitale venezuelana.

Molano ha precisato che questa informazione è diventata nota dopo essere stata confermata dall’intelligence colombiana, che ha assicurato che Márquez è protetto dal governo venezuelano, secondo il quotidiano “El Colombiano”.

“Le informazioni di cui dispone l’intelligence indicano che in queste dispute è stata presentata una fuga di notizie che indica che è protetto dal regime di Maduro e che si trova in un ospedale di Caracas”, ha detto Molano, accusando il governo venezuelano di proteggere i gruppi terroristici nel suo Paese.

Il governo colombiano non aveva confermato fino a questo momento che il leader della Seguna Marquetalia è ancora vivo, poiché aveva precedentemente assicurato di aver ricevuto rapporti di intelligence che affermavano il contrario.

Fonti militari di alto livello avevano già assicurato a Radio Caracol che “Iván Márquez” si trovava in un ospedale di Caracas protetto da agenti del governo venezuelano.

La Segunda Marquetalia, da parte sua, ha assicurato domenica scorsa che “Iván Márquez” era uscito illeso dall’aggressione subita il 30 giugno, aggiungendo che aveva riportato “solo” “ferite minori”, secondo un video pubblicato sui social network.

Nel video, la Desidencia ha sostenuto che l’operazione condotta contro “Iván Márquez” è stata diretta da “caserme colombiane e con l’appoggio di agenzie di intelligence statunitensi” e ha avuto lo stesso “modus operandi” utilizzato per “assassinare” Hernán Darío Velásquez, alias “El Paisa”, o Henry Castellanos, noto come “Romaña”, così come Miguel Botache, anche “Gentil Duarte”, e Seuxis Pausias Hernández, alias “Jesús Santrich”.

Bogotà ha sempre accusato Caracas di proteggere i dissidenti, nonostante uno dei loro leader, “Jesús Santrich”, sia stato ucciso nel maggio 2021 durante un’operazione delle forze venezuelane.


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