L’ONU avverte che il conflitto tra bande ad Haiti lascia 1,5 milioni di persone senza servizi di base


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Archivio – Una persona in sella a una moto in una strada di Haiti. – CAROL GUZY / ZUMA PRESS / CONTACTOPHOTO

L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha avvertito mercoledì che 1,5 milioni di haitiani non hanno accesso ai servizi di base a causa degli scontri tra bande nella capitale Port-au-Prince.

“1,5 milioni di bambini, donne e uomini intrappolati dalla violenza delle bande a Port-au-Prince, Haiti, si vedono negare i servizi di base e la libertà di movimento. È necessario un accesso immediato per gli operatori umanitari per fornire aiuti di emergenza”, ha sottolineato l’OCHA Haiti sul suo account Twitter.

L’agenzia ha chiesto la fine delle violenze ad Haiti “per garantire la libera circolazione delle persone e l’accesso ai servizi di base”, aggiungendo che “i principi di neutralità, imparzialità e umanità devono essere rispettati”.

Bande armate si contendono il controllo di Cité Soleil, la più grande baraccopoli del Paese.

L’ONG Medici senza frontiere (MSF) ha avvertito martedì che migliaia di persone sono tagliate fuori senza acqua potabile, cibo e cure mediche nel quartiere di Port-au-Prince di Cité Soleil dai gruppi armati che combattono per il controllo dell’area.

Dopo l’assassinio del presidente Jovenel Moise, la sempre convulsa situazione politica ed economica di Haiti è stata ulteriormente scossa. Il vuoto di potere è degenerato in una crisi di sicurezza, con omicidi e rapimenti quotidiani, soprattutto in ampie zone della capitale.

Inoltre, il 7 febbraio è terminato ufficialmente il mandato del Primo Ministro Ariel Henry, il che ha aggravato la crisi di legittimità e i problemi economici del Paese, tra i crescenti attacchi di varie bande armate.


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